Caso Csm, Luca Lotti divide il Partito democratico. Luigi Zanda invoca un passo indietro, per Nicola Zingaretti tutti innocenti fino a prova contraria.
Caso Csm, su Luca Lotti si apre un caso che divide il Pd. La prima voce che si leva dal popolo dem è quella del tesoriere Zanda, che invoca un passo indietro da parte dell’uomo, figura centrale nel caso che coinvolge la magistratura italiana e la politica.
Di diverso avviso invece Nicola Zingaretti che continua a difendere il garantismo garantito anche dalla Costituzione. Di fatto siamo di fronte al solito caso che accomuna tutti i partiti.
Zanda avverte Lotti: Valuti se è il caso di lasciare il Pd
“Luca Lotti ora valuti attentamente se è il caso di lasciare il Pd, finché non sarà tutto chiarito“, ha dichiarato Zanda ai microfoni de il Corriere della Sera.
“Dalle intercettazioni emergerebbe il modo sguaiato in cui alcuni magistrati e Lotti si riferiscono a Ermini. Forse proprio perché il vice presidente Ermini sta facendo il suo dovere con rigore – prosegue Zanda. E, cosa rara nel nostro Paese, lo sta facendo con molta modestia senza alcuna promozione mediatica della sua persona“
Caso Csm, no alla campagna elettorale sull’autonomia della magistratura
Nella parte conclusiva della sua intervista Zanda ho voluto mandare un monito anche agli avversari politici, ai quali ha chiesto di non strumentalizzare il caso per un proprio tornaconto che possa avere ripercussioni sull’autonomia della magistratura.
“Dobbiamo stare molto attenti perché qui si rischia di mettere in gioco il ruolo costituzionale del Csm e l’autonomia della magistratura. Non venga in mente a nessuno di strumentalizzare un’inchiesta per provare a minare l’autonomia e l’indipendenza della magistratura. Perché l’opposizione del Pd raggiungerebbe un livello inusitato”.
Ma Nicola Zingaretti resta garantista: La politica non consiglia il Csm
Nonostante gli ultimi sviluppi sul caso e la situazione quantomeno delicata di Lotti per quanto riguarda il Csm, Nicola Zingaretti continua a difendere strenuamente il principio del garantismo. Tutti innocenti fino a prova contraria.
Il segretario del Partito democratico ha scritto e pubblicato una lunga nota nella quale ha difeso innanzitutto il partito.
“Il Pd non ha mai dato mandato a nessuno di occuparsi degli assetti degli uffici giudiziari […]. Se emergeranno rilievi penali, mi atterrò sempre al principio garantista e di civiltà giuridica secondo il quale prevale la presunzione di innocenza fino alle sentenze definitive. L’oggetto delle indagini non sono le frequentazioni ma il loro merito“.
Luca Lotti e il Csm
Alla luce di alcune intercettazioni con membri influenti e rilevanti del mondo della magistratura, l’ipotesi è che Luca Lotti possa aver in qualche modo orchestrato e organizzato elezioni, nomine e poltrone per disegnare una macchina della giustizia affidabile.